L'estate del 2024 ha segnato un punto di svolta: da Barcellona a Venezia, da Amsterdam a Kyoto, le città più visitate al mondo non chiedono più turisti, ma li respingono attivamente. Manifestazioni contro i visitatori, ticket d'ingresso obbligatori, divieti di costruzione di nuovi hotel: il turismo di massa è ufficialmente diventato un problema da gestire, non più una risorsa da incrementare a ogni costo. Con le previsioni che indicano nuovi record di arrivi, il fenomeno dell'over-tourism sta costringendo amministrazioni e governi a ripensare radicalmente il modello turistico europeo.
Venezia, Amsterdam, Barcellona: strategie diverse
Tre città simbolo, tre approcci differenti alla stessa emergenza. Venezia ha scelto la strada del ticket d'ingresso: dal 2024 i visitatori giornalieri devono pagare per accedere al centro storico in determinate giornate dell'anno. La misura è stata potenziata nel 2025: le giornate a pagamento sono salite da 29 a 54 (concentrate tra aprile e luglio), il prezzo è raddoppiato a 10 euro per chi prenota all'ultimo momento, mentre resta a 5 euro per chi prenota con almeno quattro giorni di anticipo. Nel 2026 si arriverà a 60 giornate di applicazione.
Il sistema funziona tramite una piattaforma digitale che genera un QR code nominativo da esibire ai controlli. L'obiettivo dichiarato non è fare cassa, anzi, l'operazione costa al Comune più di quanto incassa, ma disincentivare il turismo "mordi e fuggi" che invade la città per poche ore lasciando rifiuti e congestione senza generare un vero beneficio economico. Sono esenti dal pagamento i residenti nel Veneto, chi soggiorna in strutture ricettive (pagando già la tassa di soggiorno), studenti, lavoratori e proprietari di immobili. Complementare al ticket, Venezia ha introdotto il divieto per le mega-navi da crociera nel centro storico e limitato i gruppi turistici a massimo 25 persone con divieto di megafoni per le guide.
Amsterdam ha scelto una strategia ancora più radicale: bloccare l'espansione dell'offerta turistica. Dal 2024 la città ha vietato la costruzione di nuovi hotel, con l'obiettivo di mantenere i pernottamenti annui intorno ai 20 milioni. Sarà possibile aprire nuovi alberghi solo in sostituzione di quelli esistenti, privilegiando strutture più sostenibili e localizzate fuori dal centro storico. La tassa di soggiorno è stata aumentata dal 7% al 12,5%, tra le più alte d'Europa.
Ma le misure più visibili riguardano il comportamento dei turisti. Il quartiere a luci rosse ha visto anticipare gli orari di chiusura dei locali, è vietato fumare marijuana per strada, e sono state lanciate campagne social per scoraggiare i "feestbeest": i turisti in cerca di eccessi, addii al celibato, pub crawl e weekend trasgressivi. Pannelli pubblicitari, infatti, avvertono sui rischi dell'abuso di alcol e droghe, in linea con l'obiettivo della sindaca Femke Halsema di impedire che Amsterdam continui a essere vista come un luogo dove "prendersi una vacanza dalla morale".
Barcellona, che con 14 milioni di turisti annui ospita quasi nove volte la sua popolazione residente, ha puntato sulla riconquista dello spazio urbano per i cittadini. Una delle misure più concrete è stata la rimozione dalle mappe online di una linea di autobus che collega il centro al Parc Güell: il mezzo era costantemente preso d'assalto dai turisti, rendendo impossibile ai residenti utilizzarlo. Ha funzionato: l'autobus è tornato a essere uno strumento di mobilità locale.
La città ha anche bloccato la costruzione di nuovi hotel nel centro, spostato un terminal crocieristico in periferia e introdotto restrizioni severe sugli affitti brevi. Nel 2026 entreranno in vigore divieti di affitti brevi in 43 quartieri dove gli annunci Airbnb superano l'8% dello stock abitativo. Le proteste dei residenti sono diventate frequenti e anche violente: nell'estate del 2024 manifestanti hanno usato "pistole ad acqua" contro i turisti nei quartieri più colpiti dal fenomeno.
Sistemi di prenotazione e ticket d'ingresso
Il modello veneziano del ticket d'ingresso potrebbe fare scuola. Altre città italiane come Firenze e Roma stanno valutando misure simili, anche se con approcci diversi. Firenze ha vietato dal 2026 i dehors (spazi esterni per la ristorazione) in 50 strade della zona UNESCO, inclusi luoghi iconici come Ponte Vecchio e Piazzale degli Uffizi. Sono previste multe fino a 750 euro per abbigliamento inappropriato, abbandono di rifiuti e violazioni con monopattini elettrici.
L'Acropoli di Atene ha introdotto a metà 2024 un numero chiuso a 20.000 visitatori giornalieri, con prenotazione obbligatoria e accesso scaglionato per fasce orarie. Il sistema ha funzionato così bene che verrà esteso ad altri 25 siti archeologici della Grecia. Il Louvre di Parigi ha un numero chiuso a 30.000 ingressi al giorno, ma le code restano lunghe a qualsiasi ora.
Santiago di Compostela, in Spagna, sta pianificando l'introduzione di una tassa turistica e controlli sul numero di visitatori nel centro storico, che accoglie 300.000 pellegrini all'anno. In Francia è stato presentato un piano nazionale per regolare i flussi turistici e sostenere le autorità locali che affrontano un afflusso eccessivo di visitatori.
Il sistema europeo di ingresso/uscita (EES), partito gradualmente nell'ottobre 2025 e pienamente operativo entro aprile 2026, introduce controlli biometrici alle frontiere Schengen con registrazione di impronte digitali e foto. L'ETIAS (autorizzazione elettronica di viaggio) entrerà in vigore nell'ultimo trimestre 2026, richiedendo a cittadini di USA, Canada, Australia, Giappone e altri 60 paesi di richiedere un'autorizzazione prima di entrare in Europa, anche per soggiorni brevi.
Funziona davvero?
La domanda cruciale è: queste misure stanno producendo risultati concreti o sono solo operazioni di facciata? Le valutazioni sono contrastanti. A Venezia, la prima fase di sperimentazione del ticket nel 2024 ha mostrato risultati ambigui: i flussi turistici non sono diminuiti significativamente, ma l'amministrazione rivendica un migliore controllo e monitoraggio degli accessi. Il raddoppio delle giornate e del prezzo nel 2025 mira a ottenere effetti più incisivi.
Ad Amsterdam, il divieto di nuovi hotel è considerato più simbolico che sostanziale: come ha spiegato Ko Koens, docente di Urban Tourism alla Inholland University, la politica cittadina era già molto restrittiva e finché l'aeroporto di Schiphol resterà un importante hub europeo sarà difficile tenere i visitatori lontani dalla città. Il rischio concreto è che il blocco edilizio porti semplicemente a un aumento dei prezzi delle camere, rendendo la città ancora più elitaria.
Ad Atene il numero chiuso dell'Acropoli ha funzionato meglio delle attese, tanto da giustificarne l'estensione ad altri siti. La prenotazione obbligatoria distribuisce meglio i flussi durante la giornata ed elimina le code interminabili che snervavano visitatori e operatori. Tuttavia, questo sistema funziona bene per attrazioni singole e ben delimitate, ma è difficile da applicare a interi centri urbani.
Un problema di fondo rimane irrisolto: molte di queste misure rischiano di selezionare i turisti per capacità economica piuttosto che per qualità della visita. Alzare i prezzi o introdurre ticket d'ingresso può semplicemente trasformare il turismo di massa in turismo d'élite, senza risolvere i problemi di sostenibilità ambientale e sociale.
Quali città seguiranno nel 2026
Le previsioni per il 2026 indicano che altre destinazioni europee adotteranno misure restrittive. Napoli, che ha visto un'esplosione di popolarità negli ultimi anni, affronta dinamiche simili a Barcellona: quartieri storici trasformati in dormitori per turisti, affitti inaccessibili per i residenti, strade congestionate. Anche Firenze e Roma, già sotto pressione, dovranno probabilmente introdurre nuovi limiti.
A livello europeo, la Commissione sta lavorando a una Strategia Europea per il Turismo che dovrebbe essere presentata nel 2026. Il Commissario per i trasporti e il turismo sostenibile, Apostolos Tzitzikostas, ha sottolineato l'importanza di "azioni congiunte tra i Paesi membri verso un turismo più sostenibile e consapevole". La Banca Europea per gli Investimenti ha lanciato un piano da 10 miliardi di euro per la crisi abitativa, riconoscendo implicitamente il ruolo degli affitti turistici nella trasformazione del mercato immobiliare.
Alcune città stanno sperimentando la "tariffazione dinamica", un sistema in cui i prezzi variano in base alla domanda: visitare una città in alta stagione costerebbe di più, mentre chi sceglie periodi meno affollati beneficerebbe di tariffe ridotte. Altre puntano sulla promozione di "destination dupes": luoghi alternativi meno conosciuti, ma altrettanto affascinanti, per redistribuire i flussi.
Il turismo globale ha recuperato il 95% dei livelli pre-pandemici, con 747 milioni di arrivi in Europa nel 2024 contro i 416 milioni del 2005. Tra il 2019 e il 2024, Portogallo, Spagna e Francia hanno registrato incrementi rispettivamente del 18,1%, 12,3% e 12,2%. Numeri che testimoniano una crescita inarrestabile ma sempre più insostenibile per le città che la subiscono.
Il 2025 si prospetta come l'anno della resa dei conti: le città europee dovranno scegliere se continuare a inseguire numeri sempre più alti di visitatori o ripensare radicalmente il modello turistico, privilegiando la qualità sulla quantità, la sostenibilità sul profitto immediato, la vivibilità dei residenti sull'attrattività per i turisti. Perché un paradiso turistico che diventa un inferno per chi ci vive è una contraddizione che non può durare a lungo.
Fonti
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Veneto.info, "Biglietto di ingresso a Venezia nel 2025", luglio 2025
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NSS Magazine, "Turismo di massa: Barcellona, Amsterdam e i biglietto ingresso Venezia"
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Booking Blog, "Le nuove misure per contenere l'over tourism", aprile 2024
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Eco Internazionale, "L'overtourism porta al collasso le città, ecco alcuni esempi aberranti", dicembre 2024
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Qualitytravel.it, "Venezia, come funziona il ticket di ingresso: calendario 2025 e come prenotare", novembre 2025
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Euronews, "Venezia: aumenta a 10 euro il ticket d'ingresso per i turisti nel 2025", ottobre 2024
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DivertiViaggio, "Venezia su prenotazione e a pagamento? Contributo d'accesso 2026", novembre 2025
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Moveo Telepass, "Ticket Venezia 2025: date, costi e chi deve pagare", aprile 2025
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ParkingMyCar, "Ticket per entrare a Venezia: cosa cambia dal 2025", ottobre 2025
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Venice Visit Pass, "Contributo di Accesso a Venezia 2025: Prezzo, date e...", novembre 2025
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Euractiv Italia, "Da risorsa strategica a problema per la popolazione locale: il turismo di massa stravolge le città europee", giugno 2025
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Europa.tips, "L'Europa del 2026 non è più la stessa: Impronte digitali, ticket d'ingresso e divieti", dicembre 2024
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Policy Maker, "Overtourism, cosa è e cosa ci dice il rapporto delle Nazioni Unite", agosto 2025
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Travel And Tour World, "Sustainable Travel in Europe: How Overtourism in 2026 is Shaping Smarter Tourism Choices", dicembre 2025
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Locazione Turistica, "Estate 2025, Europa tra proteste e overtourism", maggio 2025
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CityNext, "Overtourism: un problema per tante città", gennaio 2024

