A Lanzarote -Dante e Dalì- una mostra per celebrare il VII Centenario della morte di Dante Alighieri

0

A Lanzarote una mostra -Dante e Dalì- per celebrare il VII Centenario della morte di Dante Alighieri.

In occasione del VII Centenario della sua morte, quest’anno 2021 Il Comitato delle Isole Canarie della Società Dante Alighieri rende omaggio al sommo poeta e letterato Dante Alighieri, il più grande scrittore e artista europeo dell’intero Medioevo. Lo fa organizzando una esposizione di trenta xilografie originali ( un campione significativo su un totale di cento incisioni realizzato dall’artista) nell’isola di Lanzarote, nei locali del Real Club Nautico di Arrecife, in collaborazione con altre associazioni quali l’Accademia di Scienze, Ingegneria e Umanistica di Lanzarote, l’Associazione Italiani Amici di Lanzarote e il periodico ViviTenerife, con il patrocinio del Comitato Nazionale d’Italia istituito dal Governo italiano per celebrare la figura del Sommo Poeta  nel 700 anniversario della morte.

Dante morì a Ravenna, il 14 settembre 1321 nel Convento di San Francesco, ultimo rifugio di una vita di esilio, privazione e soprattutto di allontanamento dalla città dove era nato nel maggio 1265, Firenze. Quasi subito dopo la morte, iniziò la fortuna di Dante, non solo come poeta famoso, ma anche come maestro, modello di coerenza e impegno politico, e artista visionario, capace di sintetizzare la storia universale, la cultura antica e le preoccupazioni del suo tempo. In un poema ambientato negli inferi, la Divina Commedia, racconto di un viaggio nell’aldilà cristiano strutturato in tre tappe principali, attraverso i regni dell’inferno, del purgatorio e del paradiso. Se il progetto e le idee politiche di Dante furono anacronistici o di difficile realizzazione anche nel suo tempo, l’eccezionalità della sua opera letteraria continua ad affascinare il mondo contemporaneo, attraverso un’ineguagliata ricchezza di intenti etici, teologici, stilistici, letterari e storici.

Nel 1950, preparandosi a commemorare il settecentesimo anniversario della nascita di Dante Alighieri, il Governo italiano commissiona al grande pittore surrealista catalano Salvador Dalí le illustrazioni dei cento canti della Divina Commedia. L’artista inizia subito a lavorare alla realizzazione di centodue acquarelli destinati ad essere pubblicati dall’Istituto Poligrafico dello Stato: le illustrazioni vengono presentate il 14 maggio 1954 a Palazzo Pallavicini Rospigliosi a Roma, nell’ambito della prima retrospettiva di Salvador Dalí in Italia.La decisione di affidare ad un artista non italiano le illustrazioni della Divina Commedia è causa di polemiche molto accese sia per i costi sia per la scelta stessa di Dalì: il cambio di governo costituisce l’occasione per affidare ad un pittore italiano l’illustrazione della Commedia e per revocare il contratto tra il pittore catalano e l’Istituto Poligrafico dello Stato. Quest’ultimo aveva già sostenuto le spese per il diritto di riproduzione delle illustrazioni della Divina Commedia mentre, per quanto riguarda gli acquarelli, lo stesso accordo prevedeva che venissero restituiti al pittore dopo quattro anni. Rientratone in possesso, Salvador Dalí li vende nel 1959 all’editore francese Joseph Foret, che li pubblica a Parigi l’anno successivo con il titolo 100 aquarelles pour la Divine Comédie de Dante Alighieri par Salvador Dalí (Joseph Foret, Paris, 1960).

La pubblicazione italiana degli acquarelli avverrà solo nel dicembre 1963: presso la Scuola Grande di San Teodoro di Venezia le case editrici Adriano Salani di Firenze e Arti e Scienze di Roma organizzano una Mostra Internazionale del Libro d’Arte nella quale viene presentata l’edizione italiana della Divina Commedia illustrata da Salvador Dalí. La pubblicazione si deve a Milko Skofic, già proprietario della casa editrice Arti e Scienze che acquista, agli inizi degli anni ‘60, anche la Salani di Firenze.

INFERNO MANTO

Ne scaturisce una splendida edizione in sei volumi con tiratura limitata di 3044 copie. Quarantaquattro esemplari vengono impressi dall’Officina Bodoni di Verona su carta di tino del Giappone “Kaji Torinoko”; i restanti 3000 esemplari sono impressi dalla Stamperia Valdonega di Verona su carta a mano dei Fratelli Magnani di Pescia.
Giovanni Nencioni, nella sua premessa all’opera, sottolinea come sia «superfluo segnalare l’importanza dell’incontro tra la Divina Commedia e l’arte di Dalì, e l’impegno con cui il celeberrimo pittore surrealista si è applicato alla illustrazione dell’intero poema, come sarebbe arduo addentrarsi nelle ragioni e nei modi dell’incontro». Invita il lettore a tenere presente che «il contatto del testo di Dante col pennello di Dalì non è stato cogente ma sprigionante e inventivo; non rimpianga dunque la fedeltà che è solito chiedere all’illustrazione subordinata».

INFERNO BERTRAM DAL BORNIO

Le immagini, che si riconducono al suo periodo “classicista”, sono infatti la trasposizione dell’opera dantesca nell’universo visionario del pittore catalano: Dalì nella Commedia ripercorre la sua evoluzione artistica, dal surrealismo dell’Inferno al misticismo del Paradiso, illustrando il testo attraverso il suo personale alfabeto simbolico e distanziandosi da qualsiasi precedente interpretazione figurativa come spiega l’artista.

 Dalì illustra il viaggio di Dante attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso reinterpretando il percorso dantesco in un’ottica psicoanalitica, ponendo al centro di ogni tavola un personaggio o un evento particolarmente significativo del canto. La rappresentazione è onirica e dissacrante: Inferno, Purgatorio e Paradiso emergono sospesi fra sogno e realtà, in un unico capolavoro, in cui all’eleganza del segno si coniuga un uso magistrale del colore.

PURGATORIO IL RIMPROVERO DI VIRGILIO

La figurazione è ironica, grottesca ed immaginifica nelle rappresentazioni dell’Inferno e del Purgatorio, mentre delicatissime e celestiali sono le rappresentazioni di Beatrice, come in un immaginario viaggio dell’artista dentro di sé.

Il viaggio nell’oltre mondo dantesco è quindi interpretato in chiave metafisica e psicologica, mescolando in maniera magistrale il senso più profondo della Commedia con il senso artistico di Salvador Dalì, che mantiene la sognante atmosfera dantesca aggiungendo ad essa il suo inconfondibile tocco surrealista con le celebri figure molli, le stampelle, i corni di rinoceronte e le ossa volanti.

PARADISO IL CONFORTO DI BEATRICE

Le 100 incisioni sono state realizzate su legno con una lastra di cm 25,5 x 17,5, in un formato cartaceo di cm 33 x 26.

Il meticoloso processo xilografico in cui viene interpretato ogni tratto e ogni colore dell’acquarello originale, per trasferirli uno ad uno sulle tavole di legno, ha richiesto cinquantacinque mesi di lavoro di artigiani esperti sotto la supervisione dell’artista. Nel processo di realizzazione, la sovrapposizione di due colori crea un nuovo colore, quindi gli incisori dovevano prestare molta attenzione alla perfetta sovrapposizione delle lastre colorate, compito che caratterizza specificamente questa tecnica.

In questa mostra si puo’ vedere la scomposizione degli acquerelli nel processo xilografico, potendosi osservare le numerose stampe di diversi colori che furono necessarie per completare l’immagine finale.

Nella Divina Commedia di Dante si crea un rapporto di complicità tra l’autore e l’illustratore. L’illustratore sogna, immagina, adatta, ingrandisce, impreziosisce e crea un’immagine formale del testo che il lettore-spettatore interpreta, dando così una nuova estensione e immagine mentale all’opera letteraria.

PARADISO IL CANTO DEGLI SPIRITI SAPIENTI

La “Divina Commedia” è stata illustrata, tra gli altri, da Botticelli, Miguel Ángel e Gustavo Doré, prima della colossale opera di Dalí, e da Barceló in tempi recenti. Ma Dalí, nonostante la sua profonda conoscenza dell’opera di Dante, non si limita ad illustrare i versi ma, partendo da essi, lascia emergere liberamente il suo universo personale, riflettendo le sue ossessioni e i motivi ricorrenti, unendo l’impulso surrealista all’applicazione di tecniche e stili del Rinascimento e del Barocco.

Consideriamo questa mostra una occasione ideale per la conoscenza e il godimento dell’autentico Dalí, eccentrico, virtuoso nel disegno e nell’applicazione del colore, sorprendente nell’immaginario che costruisce e, soprattutto, attraente per tutto il pubblico che sarà sicuramente soggiogato dall’innegabile bellezza di ognuna delle trenta xilografie che compongono la mostra.

Avv. Alfonso Licata

Presidente Soc. Dante Alighieri Comitato Isole Canarie – Lanzarote

PURGATORIO ARACNE
PURGATORIO DANTE PURIFICATO
Visita il nostro Magazine

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui