Dove l'atlantico sussurra in segreto: spiagge nascoste di Tenerife
In quest’altra isola, il mare è sempre presente, ma lo fa in modo più intimo, più selvaggio.
In quest’altra isola, il mare è sempre presente, ma lo fa in modo più intimo, più selvaggio.
È una festa popolare e religiosa, certo, ma soprattutto è un momento collettivo di amore e rispetto per il mare e per chi, ogni giorno, vive grazie a lui.
Ogni anno, nel cuore dell’estate, Santa Cruz de Tenerife rivive la rievocazione storica della Gesta del 25 luglio 1797, l’evento epico che vide la popolazione locale respingere l’attacco della flotta britannica comandata dal celebre contrammiraglio Oratio Nelson.
Ogni 23 giugno, mentre il sole cala lentamente all’orizzonte e l’estate si mostra in tutta la sua pienezza, le Isole Canarie si accendono di fuochi e tradizioni antiche. È la Noche de San Juan, la notte in cui fuoco e acqua si incontrano, e con loro si intrecciano magia, leggende, e riti che affondano le radici in epoche remote. Nell’arcipelago, questa celebrazione assume un significato particolarmente profondo, mantenendo viva una connessione tra l’uomo e la natura, tra il sacro e il profano, tra la storia e il mito.
Chi visita le Isole Canarie per la prima volta resta spesso colpito non solo dal paesaggio vulcanico e dal clima mite, ma anche da alcune parole che sembrano uscire direttamente dall’inglese, pur pronunciate con accento spagnolo. Termini come queque (da cake, torta), pulóver (da pullover, maglione), nife (da knife, coltello), tenis (da tennis shoes, scarpe sportive) o futin (da footing, jogging) sono solo alcuni esempi di un fenomeno linguistico che affonda le sue radici in una storia fatta di scambi, rotte marittime e migrazioni.
Il giovane artista Pedro Luis Domínguez Quevedo, conosciuto come Quevedo, ha scritto una pagina memorabile nella storia musicale delle Isole Canarie, esibendosi sabato sera davanti a 41.000 spettatori nello stadio di Gran Canaria. Per il cantante originario di Las Palmas, è stato più di un concerto: è stato il compimento di un sogno nato tra le battaglie di freestyle nei parchi della sua città natale.
La storia delle Fiestas de Mayo affonda le sue radici nel momento stesso della fondazione di Santa Cruz. Il 3 maggio 1494, l'Adelantado Alonso Fernández de Lugo, al comando delle truppe castigliane, piantò una rudimentale croce di legno alta due metri sulla spiaggia di Añazo, l'odierna baia della città. In quel preciso luogo venne officiata la prima messa, atto che sanciva simbolicamente la nascita dell'insediamento. La scelta della data non era casuale: il 3 maggio la Chiesa celebrava già la festa del Ritrovamento della Santissima Croce, commemorando il ritrovamento della vera croce di Cristo da parte di Sant'Elena nel 326 d.C.. Questa felice coincidenza portò nel 1513 il Cabildo a unificare le due ricorrenze in un'unica celebrazione.
Storie in musica, radici forti e sogni in vinile: il viaggio sincero di una cantautrice che emoziona ad ogni nota.
Il 30 maggio, nelle Isole Canarie, non è una data qualunque: è il Día de Canarias, la festa più sentita dell’arcipelago, un giorno in cui l’identità canaria si manifesta in tutta la sua forza, tra folklore, tradizione, gastronomia e orgoglio. Le strade si riempiono di bandiere bianco, blu e giallo, le piazze risuonano di musica tradizionale, e l’aria profuma di piatti tipici come le papas arrugadas col mojo e il gofio, la storica farina di cereali tostati. Non è solo una celebrazione istituzionale: è un’esplosione di cultura popolare, un momento corale in cui ogni canario, ovunque si trovi, sente il richiamo della propria terra.
La Laguna (Tenerife) – In un angolo periferico dell’isola di Tenerife, dove il cemento urbano incontra il paesaggio vulcanico, sorge un’opera che ha trasformato la spiritualità in architettura: la Chiesa del Santísimo Redentor di Las Chumberas. Progettata dall’architetto canario Fernando Menis, questa chiesa non solo ridefinisce il concetto di luogo sacro, ma ha appena ricevuto il prestigioso ADF Design Excellence Award 2025, uno dei riconoscimenti internazionali più ambiti, conferito dalla giapponese Aoyama Design Forum (ADF).
La Settimana Santa si carica di un’intensità emotiva e spirituale che travalica i confini del rito per abbracciare l’arte, la cultura e la più autentica espressione della devozione popolare. Tra le molteplici manifestazioni religiose che punteggiano il territorio in questo periodo dell’anno, ve n’è una che, per potenza evocativa, partecipazione comunitaria e valore simbolico, si distingue come un evento unico e profondamente toccante: la Rappresentazione della Passione di Cristo nel comune di Adeje.
Programmazione del Carnevale Internazionale di Los Cristianos - Arona 2025 a partire da sabato 22 marzo 2025
Il Carnevale di Santa Cruz de Tenerife 2025 si staglia all’orizzonte come un’esplosione di colori e di vita, un vortice travolgente di emozioni e suggestioni che, dal 28 febbraio, trasformerà la città in un palcoscenico brulicante di gioia. È il momento dell’anno in cui ogni angolo delle città si veste di magia, le strade risuonano di musica e l’aria si impregna di un’euforia che sembra non avere fine.
Il Tenerife Music Festival torna con grande forza per la sua seconda edizione, e lo fa in grande stile. Il 13 e 14 giugno 2025, il porto di Santa Cruz de Tenerife si trasformerà in un gigantesco palco all’aperto per ospitare alcuni degli artisti più importanti della scena musicale latina e internazionale. Quest’anno, il festival avrà due grandi headliner: Maná, la leggendaria band di rock in spagnolo, e Residente, icona della musica urbana. Due nomi che da soli sono già garanzia di spettacolo e che, insieme, promettono di rendere questa edizione un evento memorabile. La presentazione ufficiale del festival si è svolta il 18 febbraio nel Salón Noble del Cabildo di Tenerife, alla presenza di numerose autorità locali e organizzatori. Durante l’evento, la presidente del Cabildo di Tenerife, Rosa Dávila, ha sottolineato come questo festival rappresenti un’opportunità unica per l’isola, non solo dal punto di vista culturale, ma anche economico e turistico. L’obiettivo,…
Tra il frastuono delle strade decorate e il sussurro delle note che si diffondono nell’aria, il carnevale si trasforma in un’opera sinfonica dove la musica e la festa si fondono in un’unica emozione travolgente. In questo palcoscenico di colori e suoni, le maschere diventano simboli di un’identità condivisa, e ogni melodia evoca l’eco delle anime che si uniscono in un abbraccio di speranza e rinnovamento. È un momento in cui il tempo sembra sospendersi, dove l’energia vibrante dei tamburi e delle chitarre celebra la bellezza della diversità, trasformando ogni istante in un invito a vivere la vita con passione e autenticità. La magia del carnevale, pur nella sua effimera intensità, ci ricorda che la musica è il linguaggio universale capace di parlare al cuore e di creare un ponte tra culture, rendendo ogni nota il simbolo di un dialogo silenzioso tra l’anima e l’universo.